Sulla Siria il tema della fedeltà atlantica dell’Italia c’entra poco

FarnesinaIl panorama politico nazionale si divide ora anche in politica estera, e non poteva essere altrimenti, visto che il muro contro muro in Parlamento (e fuori) è una costante ormai da diversi anni su temi che possono essere di natura sociale, politica o economica. Ma quando si cerca a tutti i costi di vedere tutto diviso tra “bianco” e “nero” senza accorgersi delle sfumature, allora poi si incappa in colossali castronerie. Come l’attuale bega politica che, sullo sfondo del bombardamento contro la Siria, vedrebbe contrapposti partiti sedicenti filo-atlantici a partiti teoricamente filo-russi, neanche fossimo tornati ai tempi della Guerra Fredda. Sì, perchè nella fretta di catalogare Lega e Fratelli d’Italia come partiti amici della Russia di Putin, poiché critici verso il blitz anglo-franco-statunitense sulla Siria di sabato notte, ci si è dimenticati di un piccolo particolare: a cosa serve tirare in ballo la fedeltà all’Alleanza Atlantica quando sulla vicenda siriana la NATO non è direttamente coinvolta? Continua a leggere

All’Italia non serve la missione in Niger, ma una normativa sul diritto d’asilo

MigrantsE ora si va in Niger a presidiarne il confine con la Libia. Obiettivo dei nostri soldati: contrastare il traffico di esseri umani e porre un freno all’immigrazione selvaggia, ma, detto tra noi, abbiamo scelto la strada più tortuosa. Anziché con una missione militare dagli esiti incerti e dall’utilità dubbia, si sarebbe dovuto e potuto risolvere l’emergenza-migranti, che il nostro Paese vive da ormai due anni, mettendo mano ad una normativa organica in grado di regolamentare l’accesso all’istituto dell’asilo, ad oggi mancante nel nostro ordinamento. Per comprendere la gravità di questo vuoto normativo, è necessario prima soffermarsi sulla differenza che passa tra termini come “richiedenti asilo” e “rifugiati”, che nel lessico comune e in quello giornalistico si tende con troppa facilità ad accomunare nella parola “profughi”. Continua a leggere

Gas russo all’Europa, Mosca ci riprova con il progetto “Poseidon”

GasdottoIn principio fu South Stream, il gasdotto che avrebbe dovuto bypassare l’Ucraina e portare in Europa il gas del Caucaso russo prima di arenarsi sui cavilli antitrust del Terzo Pacchetto Energia dell’Ue. Poi è arrivato Turkish Stream, e ad affondarlo ci hanno pensato due F-16 turchi quando a novembre hanno abbattuto un Sukhoi SU-24 russo. Ora il gigante energetico russo Gazprom ci riprova, annunciando la stipula di un memorandum d’intesa firmato ieri a Roma con la Edison e la greca DEPA per la realizzazione di una nuova rotta del gas sotto il Mar Nero (dove sarebbero già dovuti transitare i due predecessori sopra citati), in direzione Europa: il gas giungerà in Grecia attraverso un non ben precisato “territorio terzo” e dalla Grecia verrà quindi trasportato in Italia, con lo scopo di dar vita finalmente alla Rotta-Sud per le forniture all’Europa meridionale. Resta solo da capire quale sarà questo terzo territorio dove transiteranno le condotte provenienti dal Mar Nero. Continua a leggere

L’Italia vuol ricostruire i rapporti con Mosca. Ma Kiev non è d’accordo

renzi_putinL’Ambasciata ucraina a Roma ha inviato martedì al Ministero degli Esteri italiano una richiesta ufficiale di spiegazioni riguardo alle dichiarazioni rilasciate la scorsa settimana da Federico Eichberg, dirigente del Ministero dello Sviluppo Economico e consigliere di Invitalia (l’Agenzia italiana per l’attrazione degli investimenti esteri), che intervenendo ad un convegno aveva annunciato che l’Italia non sosterrà un ulteriore prolungamento delle sanzioni Ue nei confronti della Russia. La notizia è riportata dal quotidiano ucraino Evropejskaja Pravda: secondo il giornale, che cita fonti diplomatiche di Kiev,  l’ambasciatore ucraino Heorhiy Chernyavskyi avrebbe consegnato una nota  alla Farnesina in cui verrebbero espressi dei dubbi riguardo alla competenza di Eichberg ad assumere posizioni sull’argomento-sanzioni a nome del governo italiano. Inoltre, stando sempre a quanto riferito dal giornale, Kiev avrebbe anche chiesto al Ministero degli Esteri una dichiarazione ufficiale in risposta alle affermazioni di Eichberg, «che contraddicono la posizione finora espressa del governo italiano». Continua a leggere