Allarme dei giornalisti bulgari: “Il governo ha ormai il controllo dell’informazione”

Nel settore dei media bulgari si stanno creando condizioni di monopolio dell’informazione che rischiano di riportare il paese indietro ai tempi della dittatura comunista: è questo il senso dell’allarme lanciato da alcuni giornalisti bulgari a proposito della concentrazione di tv, radio e giornali nel gruppo editoriale NBMG (New Bulgarian Media Group), che ad oggi controlla quasi l’80% della carta stampata bulgara: dal Telegraf al Weekend (rispettivamente il più venduto quotidiano e settimanale del Paese), passando per i giornali Monitor e Vseki Den e per una serie innumerevoli di testate locali, fino al magazine Politika. A cui si aggiungono l’emittente radio-televisiva musicale Voice, le radio Magic, Vitosha e Veselina e il canale Tv generalista BBT. In effetti, tale concentrazione di potere mediatico nelle mani di un solo gruppo suscita preoccupazione anche presso Reporters Sans Frontiere, che nel suo report annuale sulla libertà di stampa nel mondo ha collocato la Bulgaria (paese membro dell’Ue dal 2007) in una poco dignitosa ottantesima posizione: un risultato scaturito – si legge nelle note dell’Organizzazione –  a causa della mancanza di volontà, da parte del governo, di affrontare il problema delle violazione della libertà di stampa nel Paese. Continua a leggere

Anna Politkovskaja, il caso ad una svolta

Anna Politkovskaja

A quasi cinque anni dalla morte della giornalista Anna Politkovskaja, gli inquirenti russi ritengono che la soluzione della vicenda sia ormai prossima: un portavoce della Commissione Investigativa ha infatti annunciato che la polizia russa avrebbe scoperto il presunto mandante dell’omicidio. Si tratterebbe dell’ex colonnello dell’esercito Dmitrj Pavljuchenkov, arrestato martedì con l’accusa di aver organizzato l’agguato e fornito anche la pistola al killer, il ceceno Rustam Makhmudov, in carcere da maggio. Continua a leggere

Arrestato il presunto killer di Anna Politkovskaja

Anna Politkovskaja

Rustam Makhmudov, il presunto assassino di Anna Politkovskaja, la giornalista della Novaja Gazeta uccisa nel 2006, è stato arrestato in Cecenia, e dovrebbe essere trasferito a Mosca entro poche ore. La notizia, ripresa dalle principali agenzie di stampa, è stata riferita dal legale stesso di Makhmudov e poche ore dopo ufficialmente confermata da fonti investigative russe. Il Comitato Investigativo Russo, nel presentare alla stampa i dettagli dell’operazione, ha riferito che il successo di questo blitz nasce da una cooperazione strategica Continua a leggere

Lukashenko: “La morte di Bjabenin? Un atto criminale”

Aleksandr Lukashenko

Aleksandr Lukashenko (Fonte:ITAR-TASS)

Durante un incontro tenuto la scorsa settimana con alcuni giornalisti polacchi, il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko ha di fatto ammesso che Oleg Bjabenin, il giornalista-oppositore trovato impiccato a settembre nella sua casa di Minsk, è stato ucciso. “Penso che ciò debba essere interpretato come un atto criminale”, avrebbe dichiarato Lukashenko, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa BelaPAN. Con queste sue parole, il leader bielorusso smentisce la versione sostenuta finora dalle autorità di Minsk, secondo cui il fondatore del portale giornalistico indipendente Chartja ’97 si sarebbe suicidato. Tale versione è stata sempre avversata da amici e colleghi di Bjabenin, che invece parlano di un omicidio politico.

Lukashenko però respinge ogni possibile illazione su un suo coinvolgimento nell’omicidio, e lo fa riferendosi alle numerose sparizioni di persone avvenute nel suo Paese negli ultimi anni: “Molte persone scomparse o morte in circostanze misteriose non avevano niente a che fare con la politica. Cosa c’entrerei io, allora?”.

La mossa del presidente giunge alquanto inattesa, e apre a nuovi scenari. Perchè Lukashenko mette in evidenza che Oleg Bjabenin è stato assassinato, quando sa bene che la comunità internazionale ha denunciato spesso il clima di violenza che il suo regime perpetua nei confronti della stampa libera bielorussa? Forse esiste davvero una pista straniera, come parlarono alcuni giornali russi, che punta a una delegittimazione internazionale di Lukashenko? Oppure Bjabenin è stato vittima di qualche fazione  deviata dei servizi segreti, che vuole indebolire l’attuale leadership in prossimità delle elezioni presidenziali del 19 dicembre?

Vedi anche:
Morte Bjabenin, giunti a Minsk gli esperti dell’OSCE
Caso Bjabenin, massima cooperazione Minsk-Osce
Bielorussia, morte sospetta di un giornalista “scomodo”