Riforme al palo su economia e diritti, Berlino striglia l’Ucraina

Angela_MerkelLo scorso 1° aprile, il premier ucraino Arsenij Yatsenyuk è volato a Berlino in visita ad Angela Merkel: un viaggio non programmato, che in Ucraina è stato in gran parte ignorato dai media ucraini controllati o di proprietà del presidente Petro Poroshenko. Questo silenzio mediatico confermerebbe che tra le due principali cariche della Repubblica Ucraina è in corso una vera e propria crisi, iniziata alla fine di marzo quando Poroshenko ha obbligato alle dimissioni l’oligarca Ihor Kolomoyskyi, nominato da Yatsenyuk alla guida della holding che gestisce le infrastrutture energetiche di proprietà statale, aperte la scorsa estate dallo stesso premier a investitori stranieri. Un braccio di ferro che si sarebbe risolto solo dietro intervento diretto del vicepresidente Usa Joe Biden (il cui figlio ha investito cospicui capitali nei gasdotti ucraini), che avrebbe chiesto a Yatsenyuk “un passo indietro” per non minare l’unità istituzionale. Continua a leggere

Perché la “ostpolitik” di Renzi evidenzia troppe ambiguità

Renzi e Nazarbaev (Foto Kaziform)Dalla sua breve tappa in Turkmenistan di ritorno dal G20 australiano, Matteo Renzi porta a casa tutta una serie di accordi bilaterali che non potranno non giovare al nostro export. Renzi è a Palazzo Chigi da meno di un anno, eppure ha già messo nel carniere un rafforzamento dei rapporti economici con alcuni Stati nati dalla dissoluzione dell’Urss: il Kazakhstan, l’Azerbaijan e ora il Turkmenistan hanno in corso  con l’Italia importanti trattati commerciali in diversi settori, il che vuol dire possibilità di lavoro e di sviluppo per le nostre aziende che hanno rapporti economici in quelle aree. Una boccata d’ossigeno per quel made in Italy assai gradito nello spazio ex sovietico, che sta patendo non poco il contraccolpo della guerra commerciale tra l’Ue e il Cremlino: quello russo è uno dei principali mercati di sbocco per le nostre aziende, tanto che la stessa Confindustria ha aperto da alcuni anni una sede a Mosca proprio per sostenere in loco la diffusione del prodotto italiano.
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Nuove sanzioni alla Russia, la SPD contro la Merkel: «Non servono»

Merkel e PutinSulle nuove ritorsioni economiche dell’Ue contro Mosca il governo tedesco rischia di spaccarsi: il ministro dell’Economia tedesco Sigmar Gabriel, leader dei Socialdemocratici della SPD  e vice-Cancelliere nel governo di coalizione con la CDU, ha sollevato seri dubbi sull’utilità di questa misura ulteriore sanzionatoria, fortemente sostenuta invece dalla Cancelliera Angela Merkel. Intervistato dall’emittente tedesca ARD, Gabriel ha mostrato perplessità riguardo ad un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia: «Non credo riusciranno a condizionare più di tanto Putin». Nonostante qualche voce contraria all’interno della SPD (come quella dell’ex Cancelliere Gerhard Schroeder) e i mal di pancia dell’industria tedesca, penalizzata dalla guerra commerciale tra l’Ue e la Russia, la große Koalition tra i Cristiano-Democratici e i Socialdemocratici fino ad oggi ha mostrato solidità sul tema delle sanzioni a Mosca. Continua a leggere

L’Occidente non ha saputo gestire il dopo-Muro. Parola di Gorbaciov

Michail GorbaciovAl simbolo per eccellenza della Guerra Fredda il primo colpo di piccone lo diede idealmente lui, quando lanciò la Perestrojka, l’utopistico progetto di un Comunismo sovietico che poteva essere soggetto a riforme radicali: a un quarto di secolo dalla caduta del Muro di Berlino, Mikhail Gorbaciov è l’ospite d’onore delle celebrazioni di quel 9 novembre 1989, il giorno in cui la Storia cambiò. Ma il suo umore non sembra quello adatto a una festa, piuttosto è quello tipico di chi vede completamente svuotato il progetto nato a metà degli Anni Ottanta: quella “Casa Comune Europea” che, includendo l’Urss e i suoi satelliti, avrebbe dovuto pacificare il Vecchio Continente e costituire il superamento della quarantennale logica dei blocchi contrapposti. Intervenendo oggi a un convegno organizzato nella capitale tedesca, l’ex presidente sovietico ha perciò invitato l’Occidente a disinnescare le tensioni con la Russia e ricucire la spaccatura attuale con Putin. Continua a leggere