Medvedev l’internauta vuole un motore di ricerca russo

Dmitrij Medvedev

Che Dmitrij Medvedev sia un appassionato del web è risaputo: il presidente russo ha ormai impostato le sue pubbliche relazioni sulla lunghezza d’onda di internet, tanto da avere un profilo su Twitter, uno su Facebook e un blog attraverso cui dialoga con i cittadini sui problemi della società russa.
Era quindi fin troppo logico che il primo leader “internauta” del Cremlino sentisse la mancanza nel suo paese di un motore di ricerca interamente Made in Russia: ieri infatti Medvedev ha sollevato la questione, “di identità e di cultura nazionale più che di prestigio” come l’ha definita lui stesso, durante una riunione della Camera Civica, organo di consulenza che supporta il Cremlino su tematiche civiche.

Oggi il più utilizzato motore di ricerca in Russia è Yandex.ru, che però, nonostante sia stato progettato da due informatici russi, è di proprietà di una società olandese: nei progetti di Medvedev c’è invece un sistema di ricerca gestito da una società interamente russa, con capitali russi.

Il nuovo motore di ricerca, nei piani del governo, dovrebbe avere soprattutto il compito di facilitare il blocco di contenuti proibiti, come i quelli a carattere pedopornografico o inneggianti al terrorismo e all’odio razziale, ma l’opposizione teme invece che questa iniziativa possa trasformarsi in uno strumento di propaganda filogovernativa, che potrebbe ridurre la visibilità dei siti d’informazione critici verso il Cremlino.