Ucraina, la Timoshenko agli arresti: sì, no, forse

Julija Timoshenko

Julija Timoshenko

Voci contrastanti sulla sorte dell’ex premier Julija Timoshenko si sono rincorse per tutta la mattinata a Kiev, tenendo in fibrillazione l’Ucraina e le cancellerie occidentali. Tutto è nato da un comunicato comparso sul sito del BJT, lo schieramento guidato dalla Timoshenko, che riferiva dell’arresto dell’ex pasionaria della Rivoluzione Arancione per un giro di tangenti dietro l’accordo per la fornitura di gas stipulato nel 2009 con Gazprom.
Poi però la questione ha assunto una diversa forma: fonti giudiziarie hanno chiarito che non si è trattato di un arresto, bensì di un interrogatorio coatto. In poche parole, la magistratura ucraina aveva dato ordine alla polizia di condurre la Timoshenko in tribunale, dove aveva sempre rifiutato di presentarsi, per  rispondere alle domande dei giudici. Una volta concluso l’interrogatorio, riferiscono sempre le fonti, le è stato consentito di tornare a casa.

Julija Timoshenko, ex premier e candidata dei nazionalisti sconfitta da Janukovic alle presidenziali del 2009, è indagata dalla Procura Generale in un’inchiesta sull’accordo del 2009 per la fornitura di gas russo all’Ucraina, venduito da Mosca a Kiev alla tariffa allora in vigore sui mercati internazionali, che andava a sostituire quella scontata vigente in precedenza. I giudici vogliono far luce in particolare sul ruolo avuto dall’ex Primo Ministro, la cui firma appare in calce all’accordo.

Il Procuratore Generale accusa la Timoshenko di abuso d’ufficio, per aver accettato, senza discuterne con il governo, condizioni estremamente vessatorie imposte da Gazprom, che avrebbero causato all’Ucraina una perdita di bilancio pari a quasi 195 milioni di dollari.

L’ex premier ha respinto ogni accusa, accusando il presidente Janukovic (suo acerrimo rivale già da prima delle elezioni del 2009) di aver organizzato un processo-farsa per distogliere l’attenzione dei media e della popolazione dai ritardi  nell’organizzazione di Euro 2012, che ha già portato l’Uefa a emanare richiami ufficiali nei confronti di Kiev.

Vedi anche:
Janukovic controlla le spese del governo Timoshenko