La Cecenia in piazza per l’Islam e contro le vignette di Charlie Hebdo

Moschea Kadyrov a Grozny (foto Artem Rusakovich)Centinaia di migliaia di persone, addirittura un milione secondo gli organizzatori, hanno invaso oggi le strade della capitale cecena Grozny in una manifestazione contro la pubblicazione dell’immagine di Maometto sulla rivista Charlie Hebdo. La manifestazione, denominata “Amore per il profeta Maometto”, è stata organizzata ufficialmente da esponenti religiosi della regione, anche se un ruolo centrale lo ha avuto il presidente ceceno Razman Kadyrov. I partecipanti, provenienti anche altre repubbliche del Caucaso russo, hanno però voluto prendere di netto le distanze dalle stragi che hanno sconvolto la Francia dieci giorni fa: “La violenza non è il metodo”, recitava uno degli slogan più gettonati dalla folla, riunita nei pressi del “Cuore della Cecenia” una delle più grandi moschee in Russia.

Nel suo intervento, il discusso leader ceceno Kadyrov (noto per i crimini contro la popolazione civile di cui viene accusato da numerose organizzazioni internazionali) ha dichiarato che l‘Islam è una regione di pace e che i musulmani russi non permetteranno che venga utilizzata per destabilizzare il Paese: «Vogliamo annunciare a tutto il mondo che noi musulmani siamo sempre stati affidabili protettori della Russia». Secondo Kadyrov, l’Islam insegna alle persone «a vivere in pace e in armonia con tutte le nazioni del nostro paese, con persone di diverso credo religioso, ma vediamo che giornalisti e politici europei incivili  insultano i sentimenti religiosi sotto falsi slogan sulla libertà di parola e la democrazia. Di quale libertà di parola parlano a Parigi e in altre capitali occidentali?».

Il legame a doppio filo tra il popolo ceceno e la religione islamica ha una valenza storica ed identitaria: costituita originariamente di tribù familiari, i Ceceni nel XIV secolo iniziarono a darsi una forma organizzativa nazionale sfruttando proprio il collante religioso.

Ma Grozny non è la sola città russa a protestare contro la pubblicazione delle vignette su Maometto: più di 10mila persone hanno manifestato anche a Magas, capitale dell’Inguscezia, per sostenere l’Islam e protestare contro le vignette che insultano Maometto. A Mosca invece il sindaco Sobjanin ha proibito i cortei, per motivi di ordine pubblico.